DISSECCAMENTO DEL RACHIDE E DANNI DA CALDO
Sono crescenti le manifestazioni su vite dove si osservano racimoli avvizziti e acini necrotici. A volte la diagnosi su cosa abbia originato tali sintomi non è immediata. Si può pensare, per approssimazione, ad attacchi tardivi di peronospora (larvata) o ad infezioni di black rot (patologia in espansione nei nostri contesti). Però, a meglio guardare, molti dei casi registrati sono riconducibili ad estremi fisiologici avversi e non allo sviluppo di patogeni. Una parte delle alterazioni sono infatti correlate a squilibri nell’assorbimento di Calcio e Magnesio, in competizione col Potassio. Il fenomeno dipende non tanto da carenze nel terreno, ma a condizioni di stress, in terreni asfittici, verificatesi questa primavera. Le prime anomalie si manifestano con leggere cicatrici sui pedicelli degli acini, che spesso evolvono in necrosi totali dei peduncoli. La forma più evidente è il disseccamento del rachide, fisiopatia che interessa classicamente la parte terminale del grappolo, a cominciare dall’invaiatura, ma che spesso ha espressioni che investono racimoli su tutto il grappolo.
A questo si sommano gli effetti dei danni da irraggiamento e da calore. Vengono accelerate le defezioni vascolari oppure si hanno scottature dirette su acini o porzioni di grappolo particolarmente esposte. Il problema è ovviamente più marcato dopo gli estremi termici che abbiamo registrato e su quei grappoli scoperti a seguito di potature verdi non equilibrate.
Modena, 15 luglio 2025


