PIRALIDE DEL BOSSO
Le primavere degli ultimi anni sono state caratterizzate dalle infestazioni di questo lepidottero. Con l’arrivo di temperature miti e il dilatarsi del fotoperiodo, le larve di piralide abbandonano i siti di svernamento per riprendere l’attività trofica.
Anche ai meno attenti si evidenzia in pochi giorni una defogliazione drastica e veloce delle siepi di bosso, con foglie letteralmente “brucate” e cosparse di filamenti sericei. L’attacco può essere tale da compromettere la vitalità delle piante, lasciando solo ai bossi più reattivi la capacità di ripristinare la chioma, con nuovi ricacci.
Si ricorda che queste prime avvisaglie dipendono dall’azione di larve mature, ben sviluppate, e pertanto particolarmente voraci.
Quest’anno le popolazioni di piralide sembrano piuttosto invasive. Registriamo infatti gravi danni, con un rapido decadimento della situazione. Purtroppo, il riequilibrio naturale dell’insetto non è sufficiente (non per le soglie di tolleranza dei contesti ornamentali interessati); i trattamenti con prodotti fitosanitari presentano altrettanti problemi. Infatti sono poche le registrazioni autorizzate e sugli impieghi urbani (dove spesso troviamo il problema) pesano le limitazioni legate al PAN, comprese le prescrizioni per le aree sensibili (es. aree cimiteriali o parchi di pubblica fruizione).
Modena, 18 aprile 2025