COMUNICATO 02 MAGGIO 2023
Le precipitazioni che si stanno registrando hanno, ad oggi, toccato livelli importanti, sfiorando in alcuni contesti i 100 millimetri. Le indicazioni di difesa avevano suggerito l’impiego di molecole non dilavabili, in grado di penetrare nei tessuti verdi della vite. Nei contesti in cui si fosse ricorsi invece a sostanza con altre caratteristiche (es. prodotti di copertura) o dove comunque la vegetazione non risultasse più protetta (trattamenti troppo distanti rispetto alle piogge), si invita ad intervenire tempestivamente. Non appena sarà possibile, sarà opportuno entrare in campo impiegando molecole dotate di retroattività, al fine di limitare le infezioni avviate in queste ore di bagnatura. Tale approccio, in cui si ricorre al potenziale curativo del formulato, è sempre critico e non deve far attendere livelli di efficacia assoluti. Spesso, infatti, terminato il periodo di incubazione, si osserva comunque l’evasione del patogeno, sebbene in forma più blanda e con minor capacità di sporulare. Anche per questo, diventa altrettanto importante monitorare la situazione di campo per seguire la possibile comparsa dei sintomi della malattia e modulare la difesa in funzione di essa.