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Il risveglio della piralide del bosso

Col sopraggiungere della primavera si è rimessa in moto la piralide del bosso. Lo svernamento era avvenuto all’interno di nidi sericei, riscontrabili nelle piante infestate nello scorso anno.  Con il favore delle temperature più miti le larve hanno ripreso l’attività trofica. Dovranno nutrirsi ancora per qualche tempo prima di giungere alla maturità ed incrisalidarsi. Per la generazione successiva si dovrà pertanto attendere la primavera avanzata.

Per ogni eventuale trattamento è fondamentale soppesare l’effettiva portata dell’infestazione ed il contesto in cui si interviene. In generale si consiglia di ricorrere a prodotti a minore impatto ambientale e di migliore profilo tossicologico. Si verifichino le registrazioni e le modalità di azione dei formulati scelti. Il ricorso ad insetticidi microbiologici a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki, impiegabili anche nei contesti urbani più sensibili (aree a frequentazione pubblica),  risulta più efficace rispettando alcuni criteri di applicazione:

  • non intervenire tardivamente, cercando invece di colpire le larve nelle prime fasi giovanili

  • non impiegare acque troppo fredde  o  “dure”, con pH alcalino (nel caso acidificare la soluzione acquosa)

  • garantire una completa bagnatura delle siepi, compresa la parte più interna della chioma

  • eseguire gli interventi preferibilmente nelle ore serali

  • ripetere l’intervento a distanza di qualche giorno

Si ricorda, infine, che è fatto divieto eseguire interventi insetticidi in presenza di fiori aperti nell’area interessata dai trattamenti.

piralide_del_bosso_065_-_Copia.jpg

Modena, 04/04/2015


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