Bostrico della vite
Terminata la fase di potatura è possibile fare un primo bilancio fitosanitario del vigneto. Quest’anno emerge un aumento degli attacchi di bostrico (Sinoxylon perforans), un coleottero xilofago, che passa buona parte della sua vita all’interno del legno. L’infestazione si evidenzia per la presenza di fori e l’emissione di essudati gommosi. L’insetto compie una sola generazione, svernando come adulto. In primavera le femmine scavano gallerie, in piante debilitate o su resti di potatura, in cui depongono le uova. Le larve, nella loro crescita, proseguono l’attività di escavazione, fino alla metamorfosi. Nel periodo estivo fuoriescono gli adulti; essi, da agosto a settembre, scavano brevi cunicoli di nutrizione danneggiando il tessuto midollare dei nuovi tralci. Da ottobre tendono invece a realizzare gallerie per lo svernamento. Il continuo attacco alle parti legnose può determinare problemi soprattutto a speroni o archetti, che possono rompersi con il peso crescente dei grappoli. Gli effetti negativi sono temuti anche sulle piante in allevamento, per la debolezza strutturale delle aste perforate. Le viti colpite inoltre possono manifestare una maggiore sensibilità ai danni da gelo.
La difesa è sostanzialmente incentrata su interventi agronomici. Buona norma generale è la rimozione delle parti legnose secche e dei resti di potatura (compresi i vecchi tralci “aggrappati” ai fili). Una operazione più mirata è rappresentata dal posizionamento in primavera di fascine esca, ove le femmine tendono a deporre. Le fascine dovranno essere rimosse e bruciate entro metà giugno, prima della fuoriuscita degli adulti.
Modena, 12 aprile 2018