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Colpo di fuoco: situazione critica

Già dal periodo delle fioritura era parso evidente che le condizioni ambientali, caratterizzate da temperature ottimali per la proliferazione del batterio Erwinia amylovora, e da diverse grandinate, avrebbero reso difficile la gestione del colpo di fuoco batterico.

Negli ultimi due anni le infezioni riconducibili a questa patologia sono state in incremento rispetto alle stagioni precedenti, ma solo quest’anno la situazione è ritornata di particolare intensità e diffusione.

Sono molti i casi che si registrano sull’intero comprensorio investito dalla coltura del pero, dal bolognese al modenese, passando inevitabilmente per il ferrarese.

La gravità dei casi è estremamente variabile.

Sono infatti molteplici i fattori che incidono su questo aspetto: la varietà e l’età degli impianti, la vigoria, la presenza o meno di rete antigrandine e, non da ultimo, le condizioni meteorologiche.

Come infatti già ricordato in apertura, la primavera e l’estate 2018, sono caratterizzate da temperature fresche e purtroppo dal ripetersi di temporali frequenti e soprattutto violenti, accompagnati da grandine. Nella nostra provincia si sono susseguiti 14 eventi grandinigeni che incidono, senza alcun dubbio, sull’avvio o sulla diffusione, delle infezioni di colpo di fuoco.

Non avendo a disposizione prodotti fitosanitari in grado di eradicare o di fermare definitivamente la progressioni delle infezioni, si raccomanda di verificare con frequenza la situazione fitosanitaria degli impianti per procedere alla eliminazione degli organi colpiti mediante interventi cesori.

I trattamenti a base rame riescono in parte a proteggere le ferite (es. dopo grandinate) riducendo il pericolo di infezione, ma non sono in grado di eradicare la malattia. Sono comunque consigliati in successione ad eventi meteorologici lesivi alla pianta o al termine delle operazioni di pulizia.

 

Modena, 25 luglio

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